Evento speciale

Rassegna cinematografica palestinese

dal 24 novembre 2016 al 25 novembre 2016

In occasione della Giornata internazionale dell’ONU di solidarietà con il popolo palestinese, che ricorre annualmente il 29 novembre, Pax Christi, Salaam ragazzi dell’Olivo e gruppo Ibriq propongono, in collaborazione con il Visionario, una due giorni dedicata a una cinematografia che rimane, pur nella quotidiana proliferazione di schermi e occasioni di visione, praticamente sconosciuta. La rassegna viene realizzata in collaborazione con l’Associazione Amicizia Sardegna-Palestina, organizzatrice del Festival Internazionale del Cinema Documentario Palestinese e Arabo Al Ard Doc Film Festival di Cagliari.

Ingresso: € 5,00
Ingresso Card: € 4,00
Il biglietto è valido per tutte le proiezioni della giornata
GIOVEDÌ 24 NOVEMBRE

ore 18.45
NUN WA ZAYTUN di Emtiaz Diab, Palestina, 2015, 51’ (arabo, sottotitoli in italiano)
Il protagonista del documentario, Murad, un cinema-lover, gira per le campagne palestinesi con il suo camioncino attrezzato da “cinema mobile” al fine di proiettare alle comunità disperse vecchi film e restituire alla gente attimi di sogno e speranza. Dai palestinesi che incontra lungo il suo tragitto, Murad apprende l’attaccamento alla propria terra, alle case, alle famiglie e agli alberi di ulivo, che in arabo si chiamano zaytun.

ore 19:45
VIDEO-INCONTRO con la regista palestinese ANNEMARIE JACIR
A seguire, assaggi di prodotti palestinesi

ore 20.30
WHEN I SAW YOU di Annemarie Jacir, Palestina/Giordania, 2012, 98’ (arabo, sottotitoli in italiano)
1967, Giordania: l’undicenne Tarek, insieme a migliaia di rifugiati palestinesi nei campi profughi, attende il ritorno in Palestina, ma non si arrende a una vita di attesa, il suo spirito libero e la natura curiosa lo portano ad allontanarsi dal campo ed è così che incontra un gruppo di giovani fedayyn. Sarà con questi e  con il loro taciturno capo che comincerà un nuovo percorso  di vita e rafforzerà la sua ferrea convinzione nel diritto al ritorno.

VENERDÌ 25 NOVEMBRE

ore 18.30
THE LIVING OF THE PIGEONS di Baha’ Abu Shanab, Palestina, 2014, 17’ (arabo, sottotitoli in italiano)
Freddo penetrante, dopo la mezzanotte. Le strade che portano al checkpoint “300” tra Betlemme e Gerusalemme, sono vuote e silenziose. Il ragazzo del caffè si prepara, il padre mette in mostra la mercanzia sulla panca di legno. Aspettano a breve l’arrivo di centinaia di lavoratori. Quello che succede dopo è qualcosa che gli occhi spesso fanno finta di non vedere.

FREE RANGE di Bass Breche, Libano/Germania, 2014, 16’ (arabo, sottotitoli in inglese)
Basata su eventi reali, Free Range è la vicenda di una mucca che attraversa il confine tra Israele e Libano e incontra la sedicenne Malakeh e la sua famiglia. Una storia di confini, religioni, mucche e interventi ONU, raccontata in forma di Spaghetti-Western in salsa libanese.

THE SHEPHERD di Mohammed Refai, Palestina, 2015, 15’ (arabo, sottotitoli in italiano)
Faiz è un pastore di Al Moughair. Possiede la terra e la casa dove abita. Fa il suo mestiere a dorso di un asino perchè durante la prima Intifada è stato ferito ad una gamba. Ma la vita del pastore non è libera: i militari chiudono gli accessi al villaggio e sono impossibili gli spostamenti verso le città palestinesi.

SHUJAYYA di Mohammed al-Mughanni, Palestina/Polonia, 2015, 21’ (arabo/polacco, sottotitoli in italiano)
Dalla Polonia torna a casa a Gaza. Attraverso i disastri della guerra il regista rivive le immagini di un anno prima: c’erano le case e i giardini. Ora non ci sono più, solo macerie. Molti amici sono scomparsi, mentre altri sono rimasti mutilati, come Wael e suo figlio.

ore 19.45
INCONTRO-DIBATTITO con FAWZI ISMAIL, ideatore di Al Ard Doc Film Festival – Cagliari
A seguire, assaggi di prodotti palestinesi

ore 20.30
PALESTINE STEREO di Rashid Masharawi, 2013, Palestina, 90’ (arabo, sottotitoli in italiano)
Stereo è il soprannome del protagonista, Milad, ex cantante per matrimoni, compleanni e funerali. Milad, che ha perso la moglie, e il  fratello più giovane Samy, che ha perso l’udito, hanno un unico obbietivo: emigrare in Canada. Sulla triste, frustrante e assurda quotidianità della vita sotto occupazione, il regista getta uno sguardo duro e a tratti lievemente ironico.