Per tutti gli amanti del cinema la notte aveva un solo nome: Fuori orario. L’innovativo, audace ed enigmatico programma di Enrico Ghezzi è stato il punto di riferimento per chi amava il cinema. Non solo i grandi classici ma soprattutto le perle nascoste, i tesori dimenticati, le funamboliche opere sperimentali che hanno nutrito generazioni di appassionati e non solo. Maglietta bianca e voce fuori sincrono, Ghezzi ha fatto conoscere agli spettatori italiani il cinema impossibile, quello più audace e spericolato, quello che ti mette alla prova ma che ti fa scoprire nuove forme di espressione. Molti produttori di videocassette devono la loro fortuna alla maratone di Fuori orario e a chi le registrava per poi conservare ancora oggi film introvabili. La rassegna FUORI PISTA – Film per spettatori spericolati nasce e si ispira a questo spirito pioneristico, alla continua ricerca di scoperta e di spingersi a trovare quel cinema unico ed estremo che sfida il comune senso del pudore e la ragione e che ci ha regalato film unici e non ingabbiabili in nessuno schema.
Ecco quindi martedì 6 giugno Gli ultimi giorni dell’umanità dello stesso Ghezzi, presentato a Venezia 2022, un monumentale (non) film che deve la sua ossatura all’archivio privato dello stesso Ghezzi: una vita camera alla mano, dalla fine degli anni Settanta ai primi anni Duemila. Sono passati cinquant’anni da quando La maman et la putain di Jean Eustache, sullo schermo martedì13 giugno, è passato a Cannes e il cinema non è più stato lo stesso. Dopo la morte del regista nel 1981, questo capolavoro maledetto è diventato invisibile sino ad oggi. Due ragazze, con lo stesso nome e la stessa carica devastatrice, insolenti e spregiudicate, combattono il tedio dedicandosi con spirito anarchico e nichilista alla ricerca del divertimento e del piacere. D’altra parte, se tutto nel mondo va storto, perché rigare dritto? Questo è Le margheritine (martedì 20 giugno) di Věra Chytilová, capolavoro e manifesto del cinema femminista degli anni 60. Martedì 27 giugno a chiudere Wittgenstein di Derek Jarman. La biografia del filosofo viene raccontata da Derek Jarman in modo unico e stravagante rappresentando visivamente i suoi ragionamenti in questo piccolo ma geniale film, l’ultimo lavoro di fiction del cineasta inglese prima della sua scomparsa, a causa dell’AIDS, nel 1994.