Prima di Venere bionda (1932) il cursus hollywoodiano del sodalizio Sternberg-Dietrich non aveva mai contemplato l’ambientazione americana, né tantomeno preso di petto il presente della Grande Depressione: priva dell’aura esotica e incantata dell’Amy Jolly di Marocco o della Lily di Shanghai Express, Helen agisce nell’attualità. Ella è, tuttavia, ancora una volta il punto di confluenza delle ossessioni sternberghiane, dipanate entro un’immagine cinematografica della quale il genio viennese come pochissimi altri ha saputo ripensare lo statuto.
Mercoledì 17 e martedì 23 ottobre, ore 17.30
Anatomia del film: VENERE BIONDA di Josef von Sternberg
a cura di Paolo D’Andrea
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