1952: centodieci anni dopo la pubblicazione del famoso racconto di Gogol’, Alberto Lattuada firma Il cappotto, trasferendo la storia in ambiente moderno, sostituendo San Pietroburgo con Pavia – e realizza uno dei suoi migliori film in assoluto. Lattuada rilegge e amplia Il cappotto alla luce della sua poetica di un cinema tutto di finzione, lontano dal neorealismo, ma fortemente concreto. Un punto di forza è la magnifica interpretazione di Renato Rascel nei panni dell’umile impiegato: una scelta di casting coraggiosa, giacché Rascel era un attore di rivista… alcuni critici storsero la bocca… ma il film lo dimostrò grande attore, tant’è vero che per poco Rascel non vinse il premio per il miglior attore al festival di Cannes dello stesso anno. Questo incontro di Anatomia del film sarà anche l’occasione per ripensare la figura di Alberto Lattuada, oggi troppo poco ricordata.
Mercoledì 14 e 21 giugno ore 17.30
Anatomia del film
IL CAPPOTTO di Alberto Lattuada
a cura di Giorgio Placereani
Ingresso libero con tessera della Mediateca.
Iscrizione obbligatoria all’evento: mediateca@visionario.info o 0432 298761