1997: otto anni dopo Piazza Tienanmen Hong Kong torna alla Cina. Per 50 anni è stato un paese con due sistemi: un unico stato, due differenti gestioni amministrative, economiche, giudiziarie. Il film Made in Hong Kong (1997) descrive lo stato di confusione in cui si trova la città.
2014: la protesta degli ombrelli gialli. Per 79 giorni i giovani occupano la via principale di Hong Kong Vogliono il suffragio universale, molti di loro non sono nemmeno maggiorenni, non hanno memoria di cosa fosse Hong Kong colonia britannica.
2019: il 31 marzo l’intera città si ribella alla proposta del governo di Hong Kong di approvare una legge sull’estradizione con la Cina. Il 16 giugno all’ennesima manifestazione 2 milioni di persone scendono in piazza (su una popolazione complessiva di 7 milioni 400 mila). La polizia reagisce violentemente. Per tutta l’estate fino ad oggi le proteste sono continuate con esplosioni continue di violenza.
A raccontarci cosa succede oggi a Hong Kong sarà Ilaria Maria Sala, giornalista free lance che vive a Hong Kong e scrive per il Guardian, il Wall Street Journal e molte altre testate. Era a Pechino durante i fatti di Tienanmen. Sarà lei ad aiutarci a capire cosa sta succedendo a Hong Kong e a immaginare quale sia il futuro possibile e quale quello… utopico. In questa occasione sarà anche presentato il suo libro Pechino 1989. In questo volume racconta per la prima volta ciò che vide con i suoi occhi, sulla scorta anche del suo diario di allora. Inediti fino ad oggi, memorie e diario, come inedite sono rimaste le numerose e spesso drammatiche fotografie, di grande interesse umano e documentario, che lei stessa scattò a Pechino fra aprile e giugno del 1989.
Altro testimone e simbolo della vita di Hong Kong è il regista Fruit Chan, che con il suo capolavoro Made in Hong Kong descrive la confusione in cui si trova la città dopo la riannessione alla Cina. Un periodo di paure e di tensioni per gli hongkonghesi, spaventati da un futuro che non riuscivano a decifrare. Un film indipendente nel vero senso della parola, è stato girato con un budget ridottissimo in location autentiche, con attori non professionisti e avanzi di pellicola. Vero e proprio manifesto del cinema indipendente, Made in Hong Kong racconta la storia di Moon, un teppistello da quattro soldi che ha lasciato la scuola e vive al soldo di un boss della mafia. Predestinato alla caduta, ma ingenuamente alla ricerca di un riscatto, spende il suo tempo inutile e violento con Sylvester, l’amico ritardato, e un giorno s’innamora di Ping, una malata terminale. Quanto basta per innescare, fatalmente, la tempesta perfetta…
Cinema Centrale domenica 20 ottobre
ore 19.30 INCONTRO con Ilaria Maria Sala
a seguire PROIEZIONE di MADE IN HONG KONG