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“Gli orsi non esistono” – Incontro e proiezione film

7 ottobre 2022 - 18:30

Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, giovedì 6 ottobre arriva al Visionario GLI ORSI NON ESISTONO, ultimo film, più che mai attuale, firmato dal regista iraniano dissidente Jafar Panahi, vincitore del Leone d’oro a Venezia nel 2000 per il film Il cerchio.

Il giorno seguente, venerdì 7 ottobre alle 18:30 al bistrò del Visionario, prenderà vita una discussione sul film e sulla situazione iraniana con il prezioso contributo di LUCIANA BORSATTI, giornalista e scrittrice che ha lavorato dal 1990 al 2018 all’Agenzia Ansa, dove è stata anche corrispondente dagli uffici del Cairo e di Teheran. Con Castelvecchi ha pubblicato: L’Iran al tempo di Trump (2018-2020); L’Iran al tempo di Biden (2021), Le indemoniate (2022). Ad accompagnare la sua testimonianza ci sarà TAHER DJAFARIZAD, Presidente dell’Associazione Nedaday di Pordenone, che ha fondato nel 2009 in memoria della studentessa iraniana uccisa a Teheran dalla polizia durante una manifestazione e che ha come scopo la solidarietà umana e sociale. L’incontro è organizzato dal Visionario in collaborazione con Vicino/Lontano.

A seguire, alle ore 20.00, la proiezione de Gli orsi non esistono, un film clandestino, così come gli ultimi film di Panahi, condannato nel dicembre del 2010 a sei anni di carcere e con il divieto per 20 anni di dirigere film, scrivere sceneggiature e rilasciare qualsiasi tipo di intervista con media iraniani o stranieri. Panahi si trova adesso in carcere, arrestato, recluso, prigioniero, costretto a trascorrere sei anni di vita dietro alle sbarre per avere soltanto chiesto informazioni su un altro regista detenuto, Mohammed Rasoulof (vincitore dell’Orso d’oro per Il male non esiste).

Questa volta Panahi si mette davanti alla macchina da presa, nel ruolo di sé stesso, un regista che cerca di dirigere un film in collegamento internet da un villaggio al confine con la Turchia. Sullo schermo due storie d’amore parallele. Due storie in cui gli amanti vengono osteggiati dalle forze della superstizione, dalle meccaniche del potere e da ostacoli nascosti e inevitabili. Un film in cui i piani si confondono, in una riflessione tra cinema e realtà. E uno sguardo sempre attento e profondo sulla vita e sulla società iraniana.