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30 MINUTI CON INGMAR BERGMAN E GIORGIO PLACEREANI

31 maggio 2017 - 16:00

Pochi registi, almeno fra i maggiori, conservano un’immagine stereotipata presso il grande pubblico quanto Ingmar Bergman: visi cupi in fredde atmosfere nordiche che si interrogano mestamente sul silenzio di Dio. Ma il cinema di Ingmar Bergman è incomparabilmente più complesso, variegato, emotivamente risonante, nonché attraversato dal desiderio, di quanto voglia lo stereotipo. Quello di Bergman è un cinema che fa crescere. Dipingendo la sterilità dell’anima (il peccato originale per Bergman), al vuoto dell’anima oppone sovente percorsi di guarigione.
Un’occasione per “incontrarlo” sotto la guida del nostro Giorgio Placereani, e scoprire quanti film (comprese le sue commedie!) e libri bergmaniani possegga la Mediateca.